Manifesto

Oltre la Tolleranza e la Compassione per il Riconoscimento dei Diritti

Per il rispetto dei diritti civili delle persone prostitute.

Perché quando siamo puttane, delatrici, quiescenti, ricattate vittime e sfruttate veniamo tollerate, quando invece pretendiamo di usufruire degli stessi diritti riconosciuti a tutti i cittadini, quando pretendiamo il diritto alla nostra integrità fisica, alla libertà di scelta e autodeterminazione, veniamo perseguitate e minacciate.

Per la libertà di autodeterminazione delle scelte sessuali.

Perché la libertà sessuale non è contrattabile. Né lo Stato né la Chiesa possono decidere al nostro posto! Lo Stato ha il dovere di garantire il rispetto delle diversità.

Per la libertà di vendere e comprare sesso fra adulti consenzienti.

Perché quando non è violenza, sopraffazione, sfruttamento, ma libera scelta, la prostituzione è un’espressione della sessualità. Vietarla è ridicolo prima ancora che illegale.

Per la lotta alla tratta delle donne e il rispetto autentico delle vittime.

Perché si concentrino tutte le forze degli apparati investigativi e giudiziari per colpire e smantellare le reti della criminalità mafiosa che lucra sulla miseria, sulla fame, sulla povertà, e anche sui sogni della donne.

Contro le operazioni arbitrarie delle polizie verso le prostitute e i loro clienti.

La cui “legittimità” è infondata perché lo spirito e la lettera della Legge Merlin vengono distorti.Si tratta in realtà di un’aggressione alle libertà dello Stato di diritto che mostra il volto repressivo dello Stato.

Contro le ipocrisie moralistiche di rappresentanti del Governo

che rinunciano a difendere la laicità dello Stato repubblicano accettando le ingerenze delle gerarchie ecclesiastiche vaticane.

Contro la falsa lotta agli sfruttatori della prostituzione che colpisce solo le vittime e non i racket.

Ministero degli Interni e questure dichiarano ogni giorno il numero delle prostitute fermate, arrestate ed espulse dal nostro Paese e dei clienti multati e denunciati.
Ci dicano allora anche quanti sono gli sfruttatori arrestati, condannati ed espulsi!!

Contro le politiche che producono stigmatizzazione ed esclusione sociale delle prostitute

Perché così si alimentano le paure immotivate e irrazionali di un’opinione pubblica che si vorrebbe manipolare per calcoli elettorali, favorendo il razzismo e la xenofobia ed accrescendo una generica quanto pericolosa “domanda di ordine”.

Alle cittadine e ai cittadini che condividono il contenuto del manifesto chiediamo di sottoscriverlo. 

Comitato per i Diritti civili delle prostitute – settembre 2000 – Pordenone