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A Pola si è alzato un vento di parole, memoria e diritti con l’incontro internazionale dedicato alla mostra Ombrelle rosse – storie portate dal vento. Attivistə, ricercatorə e artistə si sono ritrovatə per dare voce a chi troppo spesso viene ignoratə: le lavoratrici e i lavoratori del sesso. Venerdì 16 maggio alle ore 18:30 presso lo spazio espositivo Cavò, la mostra approderà a Trieste, trasformando oggetti quotidiani – gli ombrelli rossi – in strumenti di lotta, racconto e visibilità.

🔗 L’articolo originale, pubblicato in lingua croata e dedicato all’incontro tenutosi a Pola per la mostra Ombrelle Rosse – storie portate dal vento, è disponibile al seguente link: https://www.glasistre.hr/izlozbe/2025/05/13/medunarodni-projekt-crveni-kisobrani-potresne-price-seksualnih-radnica-1000359
👇 Sotto trovi anche la traduzione completa in italiano del testo.


Nel Blocco dell’Associazione Croata degli Artisti Interdisciplinari si è tenuta una conferenza stampa internazionale in occasione dell’apertura della mostra Ombrelle Rosse – storie portate dal vento, durante la quale sono intervenutə Pia Covre, Milan Radošević, Nuša Hauser e Pantxo Ramas.

L’inaugurazione ufficiale della mostra sarà venerdì 16 maggio alle 18:30 presso lo spazio espositivo Cavò di Trieste, con la partecipazione di tutti i partner del progetto: Cizerouno, Lister Sartoria Sociale, la Conferenza Permanente per la Salute Mentale nel Mondo “Franco Basaglia”, il Comitato per i diritti civili delle sex worker e la rete di sex worker e alleatə Ombre Rosse, come ha dichiarato Nuša Hauser, sottolineando la sua collaborazione di lunga data con Cizerouno e i partner triestini.

Pia Covre ha spiegato che “questa mostra rappresenta i risultati del progetto omonimo, che in questa forma si conclude, ma continuerà sotto nuove forme. Gli ombrelli, simboli raccolti dalle marginalità della vita quotidiana, si trasformano in oggetti che raccontano storie. Storie dimenticate, nascoste, escluse. Storie di diversità, storie forti e dolorose di sex worker. Non usiamo il termine ‘prostitute’; in italiano si sentono parole come zoccola o puttana, ma sono espressioni offensive. In ogni città che ha ospitato basi militari, porti navali, migliaia di soldati – c’erano anche molte sex worker. Gli ombrelli sono rossi, ma ci sono anche sottili linee rosse che legano la prostituzione alle istituzioni psichiatriche”. (Covre ha usato il termine manicomio in italiano.)

Le storie esposte nella mostra provengono da esperienze concrete di cooperative sociali, associazioni ispirate al pensiero di Franco Basaglia, e dalle stesse sex worker, riportando al centro voci spesso ignorate o cancellate.

Pantxo Ramas ha sottolineato che “proprio attraverso questi ombrelli – rotti, persi, ritrovati dopo le manifestazioni – si costruisce un nuovo spazio d’incontro, creatività e valore collettivo”.

Gli ombrelli diventano frisbee, aquiloni, impermeabili per bambini: strumenti per esprimersi e creare insieme, nei laboratori, nei musei, nelle gallerie.

La mostra solleva domande sul rapporto tra esclusione ed espressione, e invita a riflettere su cosa significa rendersi visibili e condividere lo spazio pubblico. Come spiega ancora Hauser, l’arte qui è veicolo di lotta e trasformazione.

Milan Radošević ha riportato il tema al contesto locale, spiegando che la maggior parte delle informazioni storiche sulla prostituzione a Pola – un tempo importante porto militare – si trovano nell’Archivio di Stato di Pisino e negli archivi dell’Ospedale Generale di Pola. I documenti, risalenti al XIX secolo in poi, riguardano soprattutto le malattie sessualmente trasmissibili, ma anche le case chiuse, chiamate case di tolleranza. “Tutti conoscono le storie delle case chiuse in via Castropola”, ha ricordato.

La mostra presenterà articoli, fotografie, materiali d’archivio, ombrelli reinventati e videomateriali tratti dai laboratori svolti durante il progetto.

Ombrelle Rosse è stato finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia attraverso il bando “Creatività 2023”, con l’obiettivo di rafforzare i legami tra cultura, produzione e trasformazione sociale.

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