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Pubblichiamo l’appello del COMITATO PER I DIRITTI CIVILI DELLE PROSTITUTE onlus.Tre cose chiediamo alle candidate e ai candidati delle prossime elezioni amministrative 2021 per il Comune di Trieste, una volta elette o eletti:La crisi sanitaria ha esasperato le condizioni di lavoro delle cittadine e dei cittadini italiani e straniere causando un peggioramento delle condizioni di lavoro che si traduce in ore di lavoro allungate senza un aumento di stipendio adeguato, ore di lavoro straordinario non registrate e non pagate, il ricatto o la perdita di lavoro per chi si ribella alle condizioni di lavoro paraschiavistico, il licenziamento senza valide giustificazioni, la riduzione improvvisa delle ore di lavoro e il peggioramento delle condizioni in termini di sicurezza. Per la cittadina o il cittadino straniero che perde il lavoro il rischio di perdere il permesso di soggiorno. Una condizione che rende le persone maggiormente ricattabili e che spinge ad accettare condizioni di lavoro paraschiavistico.Chiediamo politiche proattive soprattutto per le donne italiane e migranti sia per un inserimento lavorativo che per il supporto per l’accudimento dei figli.Effettuare una vera politica di inclusione sociale che tenga conto della trasversalità dei generi e delle marginalità Che la consulta degli immigrati riacquisti il ruolo autonomo nel proporre azioni favorevoli all’inclusione delle comunità di stranieri presenti in questa città ma che sappia anche accogliere le richieste di chi è in condizioni di marginalità, irregolare e fortemente discriminato sul territorio. Pensiamo alle sexworkers e ai sexworkers, alle persone transgender migranti e non, alle persone senza fissa dimora che non hanno potuto godere degli ammortizzatori sociali perché privi dei requisiti. Riteniamo che questa categoria di persone non debba essere esclusa dalle politiche di inclusione sociale. Chiediamo che alle e agli invisibili sia data la possibilità di avere accesso ai sussidi, non solo in questa fase emergenziale. I/le sex worker sono tra le categorie meno tutelate che sono state/stati duramente colpiti durante la quarantena nel 2020. E’ indispensabile attivare degli strumenti per affrontare le situazioni di maggiore vulnerabilità. Aprire uno sportello o un ufficio comunale dedicato alle persone straniere stanziali e di passaggio in questa città. Come città di transito per migliaia di persone migranti, chiediamo che venga aperto uno sportello di orientamento ai vari servizi esistenti sul territorio. Chiediamo che la nuova amministrazione affronti con audacia il tema della immigrazione, che sappia cambiare la narrazione attualmente in voga contro il fenomeno migratorio. Una città che accoglie anche i cittadini migranti è una città che pensa al benessere di tutte e tutti i suoi cittadini. Lo sportello dovrebbe fungere da collante tra le associazioni del territorio che lavorano con le persone straniere e le istituzioni. Valorizzando il ruolo che le associazioni di donne hanno in questa città per l’importante lavoro di advocacy e cooperazione sociale che svolgono, colmando i vuoti di un sistema di welfare carente, agevolare le attività di queste realtà e sostenerne i costi, per politiche di accoglienza concrete per tutte le persone straniere che arrivano in questa città senza discriminazione.

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